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"Spiccioli di Curiosità"
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L'Uomo vitruviano

E’ un disegno a matita e inchiostro su carta (cm 34x24) di Leonardo da Vinci databile al 1490 circa, che realizzò riprendendo il testo del terzo libro del De Architectura riguardante le proporzioni umane secondo i canoni antropometrici dell’architetto romano Vitruvio Pollio del I secolo a.C. Dimostra come il corpo umano possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure del cerchio e del quadrato, figure geometriche ritenute perfette da Platone, disegnate però non concentriche, bensì costruite in relazione tra loro secondo i modi della “Sezione Aurea” (rapporto tra grandezze). Così il centro del cerchio coincide con l’ombelico per indicare l’origine spirituale dell’uomo, e quello del quadrato cade all’altezza dei genitali rappresentazione dell’origine fisica.

E’ conservato, dal 1822, nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
L'uomo vitruviano è stato scelto da Carlo Azeglio Ciampi, all'epoca Ministro dell'Economia, per comparire sulle monete da 1 euro italiane, con significato altamente simbolico: l'uomo come misura di tutte le cose.
L
a NASA lo ha scelto quale emblema per il suo programma di esplorazioni spaziali.

 
 

 
   


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Cesvi

è un'organizzazione laica e indipendente (fondata a Bergamo nel 1985) che opera per la solidarietà mondiale. Nel sistema di valori che guidano il Cesvi, il precetto morale della solidarietà umana e quello ideale della giustizia sociale si trasformano in opere di aiuto umanitario e per lo sviluppo che vogliono contribuire all'affermazione dei diritti universali dell'uomo. Cesvi opera con la convinzione che l'aiuto alle popolazioni diseredate a causa del sottosviluppo, o più sfortunate a causa di guerre, calamità naturali e disastri ambientali, non dia sollievo solo a chi soffre, ma contribuisca anche al benessere di tutti noi sul pianeta, "casa comune" da preservare per le future generazioni.

Nell'acronimo Cesvi, le parole cooperazione e sviluppo sottolineano che il Cesvi fonda la sua filosofia d'azione nella promozione del protagonismo e della mobilitazione collettiva dei beneficiari per favorire il loro progresso. 

Siti ufficiali:
http://www.cesvi.org/
http://www.cesvi.org/?id=18&pagina=pagina_generica.php 











 

GIUSI BONACINA 
(giornalista-scrittrice)
                                       
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SILVIA CALZOLARI 
(poetessa)

                                                                        
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"Spiccioli di Curiosità"
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La Gioconda

 Nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di pioppo (77x53 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa e conservata nel Museo del Louvre di Parigi.
Opera emblematica ed enigmatica, è sicuramente il ritratto più celebre del mondo.

Secondo la testimonianza di Giorgio Vasari (storico d’arte) l’opera raffigura la dama fiorentina Lisa Gherardini, cioè "Monna" Lisa (un diminutivo di "Madonna" che oggi avrebbe lo stesso significato di "Signora"), moglie di Francesco del Giocondo (da cui "Gioconda").

Nella chiesa maggiore dell’ex convento di Sant’Orsola a Firenze (maggio 2011), sono stati portati alla luce i resti di due cripte. Una di esse potrebbe celare i resti di Lisa Gherardini  Del Giocondo (1479-1542). Questa è l’ipotesi su cui sta lavorando, con il sostegno della Provincia di Firenze, il Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali che ha organizzato la ricerca per trovare la sepoltura di Monna Lisa. L’obiettivo dello staff scientifico è trovare i resti di una donna di 63 anni, l’età in cui morì Lisa Gherardini, e ricavarne il Dna per compararlo con quello dei figli in Santissima Annunziata e, in ultima analisi, la ricostruzione fisiognomica del volto al computer per confrontarlo col dipinto al Louvre.

Sorride da circa 500 anni, 
ed ancora oggi rimane il mistero di cosa renda la Monna Lisa 
così affascinante.


La Pietà Vaticana

 La Pietà vaticana è una scultura marmorea (alt. cm 174, larg. cm  195, prof. cm 69) 
di Michelangelo Buonarroti, databile al 1497-1499 e conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano a Roma.
L’artista, a soli 22 anni, stipula un contratto garantito da Jacopo Galli con il cardinale francese di San Dionigi, per la realizzazione, entro un anno, di una Pietà che nascerà su un blocco di marmo scelto poi personalmente nelle cave di Carrara, dove rappresentare le figure isolate della Vergine Maria che tiene in grembo il corpo di Cristo appena deposto dalla croce.

La bellezza della statua risiede nello straordinario naturalismo virtuoso della scena, fuso con un'idealizzazione e una ricerca formale tipica del Rinascimento, 
e un notevole spessore psicologico e morale.
Gli effetti di morbidezza e levigatura, il dettaglio della carne tra il braccio e il costato modificata dalla salda presa di Maria opposta al peso del corpo abbandonato, denotano il livello estremo di finitezza del modellato anatomico del corpo di Cristo e dell'intera opera.

È anche l'unica opera da lui firmata, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT.

Nel giorno di Pentecoste del 1972 un folle, eludendo la sorveglianza, infierì con un martello sul gruppo, vibrando quindici colpi e distaccando una cinquantina di frammenti che, raccolti, sono poi stati riutilizzati al meglio nel restauro occorso. Le parti restaurate, grazie ai calchi esistenti, sono: il braccio sinistro, il naso e l'occhio sinistro. Oggi il gruppo é come era in origine infatti tutte le lacune si sono fedelmente reintegrate. 
Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile.

 
 

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