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 TRICO

LORE ITA LIANO

La Costituzione Repubblicana del 1947, all’art. 12, cita: 
“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Il significato dei tre colori è:

Verde

 Bianco 

   Rosso  

Il colore 
delle 
nostre 
pianure 
(Colore 
della 
speranza 
di 
un’Italia libera e unita)
 

La neve delle nostre cime

Il sangue dei caduti 

Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1789. 
In realtá i primi a ideare la bandiera nazionale, nell'autunno del 1794, erano stati due patrioti e studenti dell'Universitá di Bologna, Luigi Zamboni e Giambattista De Rolandis: unirono il bianco e il rosso delle rispettive cittá al verde, 
colore della speranza. 
La giornata nazionale della bandiera è il 7 gennaio.

 
 
 
   

L'AZZURRO
DELLA NAZIONALE ITALIANA

L’azzurro delle maglie della Nazionale italiana di calcio deriva dallo stemma nobiliare di casa Savoia.
Il drappo di tela, che veniva incollato trasversalmente sopra lo scudo nobiliare (in araldica si chiama "fascia"), della casa Savoia è appunto azzurra.
La prima partita della Nazionale fu disputata contro l'Ungheria il 6 gennaio 1911 con la maglia azzurra in omaggio ai Reali.

 
 
 
   

 

Camicia rossa 
garibaldina

Le camicie o giubbe rosse furono tra i protagonisti della nascita del Regno d’Italia. Divennero segno distintivo scelto da Garibaldi già nel 1843 a Montevideo dove l’eroe dei Due Mondi  radunò 500 italiani per difendere la Repubblica Uruguayana e combattere contro la dittatura argentina di Juan Manuel de Rosas. 
Non potendo contare su molti finanziamenti per la sua impresa, acquistò uno stock di panno di lana rossa, destinata agli operai dei saladeros, gli stabilimenti di carne salata (il colore rosso serviva a mimetizzare le macchie di sangue della macellazione) ma che rimase invenduto a causa della guerra. Così divenne l’uniforme della Legione Italiana.

Nel Museo Garibaldino di Mentana sono esposti alcuni esemplari di giubbe garibaldine. Hanno forma di blusa e in punti di rosso e guise differenti l'una dall'altra. Sono state evidentemente confezionate a mano e rifinite con cordoncini e cordonetti presumibilmente da tappezzeria. Il colletto è quello che oggi si definirebbe “alla coreana”.

 
 
 
   
 
 
 
   

 1861 - 2011 
150° Anniversario Unità d'Italia

 Il 7 gennaio sono iniziate ufficialmente le celebrazioni, con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Reggio Emilia (la città che nel 1797 ha dato i natali al Tricolore) per il 150° anniversario dell'Unita' d'Italia.

 Proclamazione ufficiale 
del Regno 
(legge n. 4671 del Regno di Sardegna seduta 
del 14 marzo 1861)

Parte del testo:
"Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia.
Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".

Storia

Il 21 aprile 1861 quella legge diviene la prima del neocostituito Regno d'Italia. Quest'ultimo è il risultato di un percorso iniziato con un'Italia divisa in sette Stati, attraverso la 1° guerra d'indipendenza (1848-49), la 2° guerra d'indipendenza (1859- 1861) e la spedizione dei mille (1860) e conclusosi con la proclamazione di Vittorio Emanuele II Re d'Italia.
Il processo di unificazione continuò con la 3° guerra d'indipendenza (1866), la seconda spedizione di Garibaldi verso Roma (1867) e l'annessione di Roma (1870). Con la 1° guerra mondiale (1915-1918) si concluse il processo di unificazione nazionale che portò all'Italia dei giorni nostri.

 Logo Anniversario
(tre bandiere tricolore)

 Tre bandiere tricolore che sventolano a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961, 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni. 

Il 7 gennaio ricorre il 214° anniversario 
della nascita del primo vessillo tricolore

 
 
 
   

Inno d'Italia
(Note storiche e biografiche)

 

 L'Inno di Mameli 
- titolo originale Canto degli Italiani - divenne l'inno nazionale 
della Repubblica Italiana 
il 12 ottobre 1946.
Scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente 
e patriota genovese Goffredo Mameli, musicato poco dopo 
a Torino da un altro genovese, Michele Novaro.
Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria.


≈ ≈ ≈


Goffredo Mameli dei Mannelli 
nasce a Genova 
il 5 settembre 1827. 
La vita del poeta-soldato, di sentimenti liberali e repubblicani, fu dedicata interamente 
alla causa italiana.
Muore d'infezione il 6 luglio 
a soli ventidue anni. 
Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo.


≈ ≈ ≈


Michele Novaro nacque il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studiò composizione e canto. Convinto liberale, offrì alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, tanto da organizzare spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine. Musicò decine di canti patriottici. Persona modesta, non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso, nemmeno dopo l'Unità. 
Morì il 21 ottobre 1885.

Inno d'Italia
(G.Mameli)

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma 
Iddio la creò. 

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera,una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò  

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero 
Il suolo natìo:
Uniti per Dio 
Chi vincer ci può?  

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpe a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio

Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla, 
Il suon d'ogni squilla 
I Vespri suonò. 

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.

Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco, 
Ma il cor le bruciò.

Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

 

Inno d'Italia
(Breve spiegazione)




Nel 1847, quando Goffredo Mameli scrisse il Canto degli Italiani, la Penisola era politicamente frammentata 
in molti stati. 
Il testo dice che è l'ora di fondersi, di raggiungere l'unità nazionale. 
Tutto l’Inno è improntato al messaggio mazziniano. Innanzitutto l’Unità d’Italia, illustrata rievocando significativi momenti storici delle sue diverse aree “dall’Alpi a Sicilia”.  

I modelli d’azione che Mameli elenca nella quarta strofa - la Lega Lombarda (battaglia di Legnano del 1176 dove i comuni lombardi sconfissero l'Imperatore tedesco Federico Barbarossa), il capitano Francesco Ferrucci  (l'uomo che nel 1530 difese Firenze dall'imperatore Carlo V), il Balilla (è il soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-piemontesi) - sono sì esempi di lotta contro il dominio straniero, ma sono anche l’istituzione repubblicana che combatte il governo monarchico.
 
Così come tra le glorie di Roma viene esaltato “Scipio”, il generale romano Scipione l’Africano che nel 202 avanti Cristo sconfisse a Zama (attuale Algeria) il cartaginese Annibale.

 

 
 
 
   

La Costituzione della Repubblica Italiana

La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano.
Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 
e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.
Fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, 
edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.

Principi fondamentali

Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo 
sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, 
e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove 
le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, 
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; 
attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; 
adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. 
Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti,
non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge
sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale 
generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità 
delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica 
secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, 
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, 
a tre bande verticali di eguali dimensioni.

 
 
 
   

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17 MARZO 2011
Festa Nazionale

Il decreto legge che considera giorno festivo giovedì 
17 marzo 2011 prevede che "al fine di evitare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica e delle imprese private, per il solo anno 2011 gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 
150º anniversario 
dell’Unità d’Italia
".
Sarà celebrata solo quest'anno.

Era infatti il 17 marzo 1861 quando a Palazzo Carignano, allora nuova sede del parlamento italiano a Torino, Vittorio Emanuele proclama il Regno d'Italia. 
Con la prima convocazione 
del Parlamento italiano del 
18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione 
del 17 marzo,
 Vittorio Emanuele II 
è il primo re d'Italia nel periodo 1861-1878. 

2 giugno 
Festa della 
Repubblica Italiana

 

Il 2 giugno viene celebrato a
ricordo della nascita 
della Repubblica.
Il 2 e 3 giugno del 1946
 venne indetto  un
 referendum istituzionale a
 suffragio universale
(per la prima volta in Italia le
 donne andarono alle urne)
 
col quale i cittadini vennero
 chiamati a decidere su quale forma di governo dare al Paese (monarchia o
 repubblica
) dopo la caduta del regime fascista. 

Il risultato fu che l'Italia
 divenne una repubblica e i Savoia vennero esiliati
 (
tornarono in Italia solo 
nel 2003, dopo 57 anni
 
d’esilio
)
.
In  maniera analoga 
il 14 luglio in Francia rappresenta l'anniversario della Presa della Bastiglia e
 il 4 luglio negli Stati Uniti in ricordo del 1776 in cui venne firmata la 
dichiarazione
 d'indipendenza
.

Lo stemma della Repubblica

E’ formato da tre elementi: 
♦ la stella 
♦ la ruota dentata, 
♦ un ramo di ulivo a sinistra 
e uno di quercia a destra.

La stella è da sempre uno degli emblemi d’Italia, già nell’iconografia del Rinascimento. 
Il simbolo della stella indica tra l’altro l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese.

La ruota dentata d’acciaio 
è il simbolo dell’attività lavorativa e traduce il primo articolo della 
Carta Costituzionale: 
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Per quanto riguarda i ramoscelli appaiono due differenti presenze arboree nostrane.
Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia interna che internazionale, mentre la quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano.

 
 
 
   

ASCOLTA L'INNO
(Banda dell'Esercito Italiano)

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