Giusi Bonacina
Giornalista, scrittrice, esperta di tradizioni bergamasche, folclore, cultura e costume. Ha collaborato con diversi quotidiani e periodici regionali e nazionali e con reti televisive e radiofoniche. E’ socia del P.E.N. Club Italia Onlus (Poets, Essaysts, Novelists). E’ inoltre autrice della serie di racconti “Odiavo le trecce” (ed. Il Sestante 2004) e del saggio “Gioppino nostro antenato” (ed. Il Sestante 2005).
“Gogì”. Spilli. Da “gógia”. Ago. Dialetto Bergamasco.
" I “gogì” erano gli spilli appuntati sul grembiule della mamma nel mondo popolare bergamasco, quando era la mamma a rammendare i vestiti di famiglia. Ma “gogì” sono anche le piccole contrarietà quotidiane, i crucci, i problemi di tutti i giorni così come i pungoli, gli stimoli ad agire. Antidoti contro la noia. “Gogì” è il titolo dell’ultimo libro di Giusi Bonacina, giornalista e scrittrice che ha scelto proprio il dialetto bergamasco per questa sua raccolta di poesie (“Gogì” era anche il nome di uno dei suoi cani, cui il libro è dedicato).
Il cane Gogì è anche ritratto in copertina nella bella illustrazione di Jacopo Andriolo che è l’autore dei disegni di tutta l’opera.
Gogì rappresenta per l’autrice un ritorno al passato dove i ricordi dell’infanzia si mescolano ai primi amori, agli affetti familiari così come all’attaccamento per la sua terra, per la sua gente, per i luoghi più cari… Ed ecco perché Gogì è anche, in fondo, un inno a Bergamo e al suo dialetto che è, sono parole sue, “…aspro come i sentieri delle nostre montagne, dolce come il latte di cui ci ha nutriti nostra madre, rude come i solchi tracciati nei campi, lirico come le più belle composizione dei nostri poeti…”
E, in fine, Gogì vuol essere il più affettuoso dei saluti per un cane indimenticabile, grandissimo, insostituibile amico."
Giusi Bonacina
Qui di seguito, alcuni versi della Poesia "Gogì" . (poesia che dà il titolo alla raccolta)
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