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                                                              4 Gennaio 2010

 

L’Eco di Bergamo del 31.12.2009, a pagina 25, ha pubblicato un interessante articolo che, forse per il clima di fine anno, temo che sarà sfuggito ai più.

L’articolo in questione trattava del “premio ai comuni virtuosi”, consistente nella possibilità, per i Comuni che nel 2008 avessero non solo rispettato il Patto di stabilità (ossia, in parole povere, il corretto rapporto tra entrate, uscite, investimenti e debiti), ma anche dimostrato una particolare capacità nella gestione finanziaria, di escludere dal vincolo del Patto del 2009 una somma più o meno rilevante, come stabilito dal Governo con decreto del 22.12 u.s.

Si badi bene: non si tratta di soldi che lo Stato riversa ai Comuni (magari…) ma di un vantaggio, in termini di gestione del bilancio, che consente ai Comuni “virtuosi” di svincolare una somma più o meno rilevante ai fini della corretta impostazione del bilancio preventivo, così da agevolare il rispetto del Patto per l’anno successivo e consentire di investire danaro in opere pubbliche o interventi a favore della comunità, che, altrimenti, non avrebbero forse potuto essere attuati.

Vi è infatti l’obbligo, per tutti i Comuni sopra i 5.000 abitanti, di affrontare l’aspetto economico della gestione amministrativa con oculatezza, contenendo le spese per il personale e per il funzionamento della “macchina comunale”.

Tra i comuni che si sono distinti per l’alto grado di autonomia  nelle gestione delle entrate e delle uscite, viene citato anche il comune di Albano Sant’Alessandro, come uno tra i Comuni della bergamasca con il più alto “premio” pro capite.

In effetti, dei 75 Comuni oltre i 5.000 abitanti, soggetti al patto di stabilità, Albano si è piazzato al terzo posto, con un “premio” di complessivi euro 91.210,00, e un rapporto pro capite di 11,7 euro.

Merito di una gestione attenta delle risorse, di un monitoraggio costante, di scelte amministrative, che, pur non avendo fatto mancare interventi economici a sostegno delle famiglie e importanti iniziative nel campo delle opere pubbliche, sono state in grado di percorrere la strada del rispetto dei vincoli imposti dallo Stato.

Merito, anche, di quei consiglieri di minoranza che ha partecipato alle scelte amministrative in modo collaborativo, pur nel rispetto dei ruoli e non mancando di esprimere il proprio dissenso quando ritenuto necessario, senza però porsi ad ostacolo per semplice partito preso.

Il dialogo tra maggioranza e minoranza, quando condotto senza preconcetti, può davvero dare grandi risultati, e credo di poter affermare, senza tema di smentite, che il paese di Albano e la sua gente possa rendersene conto dai risultati positivi che nell’ultimo ultimo scorcio del 2009 sono stati sotto gli occhi di tutti.

 

   Dario Odelli

  Sindaco di Albano Sant’Alessandro

 

 

 
 
 
   

                                                              5 Ottobre 2009

 
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Si racconta che qualche anno fa, un noto esponente della sinistra nazionale, in occasione dell'ennesima sconfitta subita dal suo partito alle elezioni amministrative di una grande città abbia esclamato: "meno male, siamo ancora all'opposizione".
La frase, al di là dell'esternazione, contiene una indubbia verità: è molto più facile criticare dai banchi dell'opposizione l'operato di chi ha vinto ed è quindi chiamato ad amministrare (con tutti i problemi, piccoli o grandi) un paese o una città, piuttosto che governare.
Se questo principio è certamente applicabile ad una

pluralità di situazioni, non bisogna però dimenticare che, soprattutto nei paesi (meglio: nei nostri paesi), l'antagonismo politico non può sfociare nella semplice lamentela, nell'ostruzionismo per il solo gusto di rallentare le iniziative altrui e nella critica distruttiva fine a se stessa.
E' invece necessario che, pur nella diversità delle singole, rispettive posizioni, le parti perseguano l'intento di lavorare per il bene del paese e dei suoi cittadini, e cerchino di collaborare per il miglior risultato ottenibile.
Che questo possa essere raggiunto attraverso suggerimenti, segnalazioni, oppure critica, dipende dalla sensibilità di ciascuno, ed è certamente vero che un atteggiamento di costante disturbo fine a se stesso (e cioè non propositivo), serve a ben poco, e certo non serve a migliorare le condizioni del nostro paese e dei suoi abitanti.
Viceversa, un leale contraddittorio nell'intento di porre all'attenzione i problemi che via via si presentano (e, credetemi, sono davvero tanti ed i più vari) con lo scopo di risolverli, anche da parte di chi è all'opposizione, oltre a consentire di raggiungere molti più risultati, garantisce una più ampia e consapevole partecipazione al governo cittadino anche da parte delle minoranze.
Ringrazio, quindi, il capogruppo de "Il paese che cambia" per aver impostato questo sito su principi "politicamente corretti",  per averlo messo a disposizione dei cittadini e per avermi riservato uno spazio, che mi auguro di poter sfruttare (anche se non posso promettere con assiduità) più che per far sentire la mia voce, per contribuire a dare informazione ai cittadini.
Auguro buon lavoro e ricordo che sono a disposizione di tutti i cittadini." .

                                                                    Dario Odelli

 

 
 

 

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